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La salute della bocca è ancora troppo spesso trascurata: secondo i dati dell’Organizzazione della Sanità, il 60-90% dei bambini in tutto il mondo hanno carie dentali, mentre il 5-20% delle persone adulte soffre di malattia parodontale, che colpisce gengive ed osso e, se non curata, può portare alla perdita dei denti. In Italia la malattia cariosa colpisce a 4 anni il 21,6% dei bambini, a 12 anni il 43.1%, mentre tra i 19 e i 25 anni riguarda l’88,2% dei giovani e, malgrado i passi in avanti, resta ancora tra le patologie infettive più diffuse. Tra i fattori di rischio delle due principalimalattie del cavo orale ci sono l’alimentazione scorretta, la scarsa igiene orale, l’abuso di alcol, il consumo di tabacco, in parte gli stessi chiamati in causa nelle patologie croniche non trasmissibili e su cui è possibili agire migliorando l’informazione e la prevenzione, a partire dall’infanzia e l’adolescenza.

Proprio per favorire l’adozione di uno stile di vita sano e di buona igiene dentale, soprattutto tra gli adolescenti, che sfuggono al controllo dei genitori, il Ministero della Salute ha realizzato un documento (dal titolo ‘Indicazioni per la promozione della salute orale nelle scuole secondarie’ e consultabile sul sito http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=5680168.pdf), da mettere in mano agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado, in prima linea nel lavoro di informazione e sensibilizzazione su questi temi. La promozione della salute orale è tra gli obiettivi di “Guadagnare salute”, il progetto promosso dal Ministero della Salute per diffondere l’assunzione di comportamenti positivi per la salute della popolazione, in quanto attivi sui principali fattori di rischio.

Le indicazioni fornite dal Ministero della Salute dovrebbero essere comunque note a qualsiasi età, perché le abitudini errate possono spesso essere corrette anche più tardi. Innanzitutto bisogna insistere sull’importanza di una sana alimentazione durante l’infanzia e l’adolescenza, in particolare sulla necessità di ridurre gli zuccheri attraverso cibi e bevande, che in assenza di una corretta igiene orale, contribuiscono allo sviluppo di lesioni cariose. Via libera invece a frutta e verdura, cibi ricchi di vitamine, che aiutano la salute orale: una dieta povera di questi cibi può portare infatti a carenze vitaminiche (fra cui quella di vitamina C), che può facilitare l’insorgenza di patologia gengivale, soprattutto se manca la buona igiene orale. Gli esperti consigliano anche di masticare cibi ricchi di fibre, che stimolano la produzione di saliva, ricca di sostanze utili e in grado di aumentare il pH della placca. E il chewing-gum «senza zucchero»? Quello dolcificato con polioli ( come lo xilitolo), non usati dai batteri cariogeni per produrre acidi, aiuta la rimozione dei residui di cibo e della placca dalle superfici dentali e stimola la produzione di saliva. Attenzione invece alle bevande a base di frutta e quelle analcoliche, come soft-drink e energy-drink, che oltre essere troppo ricche di zuccheri, sono acide e se assunte regolarmente danneggiano lo smalto.

La seconda regola importante è curare l’igiene: l’unico rimedio davvero efficace contro la placca è la sua rimozione meccanica con lo spazzolino da denti (manuale o elettrico) e, tra un dente e l’altro, con il filo o lo spazzolino interdentale. L’operazione va fatta con cura almeno due volte al giorno, per evitare l’adesione della placca, che richiede poi l’intervento del dentista per essere rimossa. Importante poi è eseguire controlli periodici dal dentista e sottoporsi alla pulizia professionale almeno una volta all’anno. Anche l’utilizzo di fluoro, specie per via locale, aiuta a prevenire la carie nei bambini e negli adulti.

Smettere di fumare e ridurre il consumo di alcol, oltre a diminuire il rischio di diverse patologie, riduce il rischio di malattia parodontale, la perdita dei denti e anche di cancro orale. Una persona con una buona igiene orale e non fumatrice difficilmente si ammala di malattia parodontale.

Altra raccomandazione, oggi molto attuale, è quella di evitare i piercing, per i rischi legati alla procedura, come il sanguinamento prolungato, il gonfiore dei tessuti e la perdita totale o parziale della sensibilità gustativa della lingua, e a eventuali reazioni allergiche ai materiali usati o a recessioni gengivali dovute al trauma continuo subito dalla gengiva.

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Sandro Siervo

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