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E’  molto difficile screditare o ridimensionare un convincimento quando viene acquisito per prassi e assorbito nella mentalità comune. Un caso tipico è quello sull’effettiva efficacia dell’integrazione a base di fluoro, la cosiddetta fluoroprofilassi in uso per le donne in gravidanza e in età pediatrica. I pericoli del fluoro esistono davvero o derivano da una leggenda metropolitana affascinante?

Pericoli del fluoro: vero o falso?

Per decenni ci è stato detto che il fluoro facesse bene ai denti, diminuisse i casi di carie e, in generale, semplicisticamente, rafforzasse i denti.

Tutto ciò è stato supportato non solo da campagne molto intense ma anche dal consiglio della maggior parte dei dentisti, pediatri e ginecologi. Sul mercato sono stati immessi molti prodotti integrativi per le varie età e le varie esigenze oltre ad una serie anche di preparati come dentifrici o gomme da masticare che contengono una percentuale di fluoro dalle magiche proprietà.

Cos’è il fluoro e perché dovrebbe proteggerci: pericoli del fluoro

Il fluoro è dimostrato sia un minerale cosiddetto cariostatico o carioinibente cioè possa inibire e prevenire l’insorgenza della carie. Normalmente il fluoro assunto semplicemente con una dieta non ha nessun effetto perché si trova in dosi molto basse nei cibi. L’assunzione di fluoro come integratore, anche in fase precoce nei bambini, garantirebbe denti più resistenti agli acidi con un rinforzo allo smalto che inibisce e rallenta il conseguente sviluppo di carie.

Molti medici consigliano tutt’ora la fluoroprofilassi durante la gravidanza dalla diciottesima settimana di gestazione fino a tutto l’allattamento, proseguendo nei bambini almeno fino ai 5-6 anni, con dosaggi progressivamente controllati.

Già consultando il documento ministeriale concernente le Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva emerge in modo evidente quanto, pur confermando l’azione del fluoro sui denti, la sua somministrazione debba essere maggiormente valutata e ponderata in base ai casi singoli, all’effettiva necessità e con dosi fortemente regolate.

Pericoli del fluoro: tutto deve essere correlato ai tempi e ai cambiamenti

Quando è stata scoperta l’efficacia del fluoro nella prevenzione della carie, si parla della prima metà del secolo scorso, era ancora lontana l’idea dell’igiene orale come la concepiamo normalmente noi oggi. Attualmente è una pratica diffusa lavarsi i denti almeno due volte al giorno e con tutto ciò che ne consegue in termini di prevenzione.

Lavarsi i denti e invitare il bambino a farlo fin dalla comparsa dei primi dentini, con spazzolini e dentifricio adatto a lui (questo è importantissimo) ha ridotto notevolmente l’incidenza della carie.Sia l’azione meccanica dello spazzolamento sull’asportazione della placca batterica, sia i contenuti del dentifricio già dosati con il una percentuale regolamentata di fluoro hanno avuto un impatto notevole sulla salute dei denti.

Quando invece l’unico strumento poteva essere la diffusione dell’integrazione a base di fluoro, è evidente che si sia spinto verso quella direzione, oggi da valutare in modo assai diverso.

Tutto ciò anche alla luce del fatto che si è scoperto che le carie hanno origini anche diverse e spesso non sono solo strettamente correlate alla resistenza di smalto e denti ma anche dalla diversa composizione della salive e del nostro Ph che influiscono sulla formazione della placca o anche della dieta che facciamo che può grandemente determinare la salute dei nostri denti e sarebbe auspicabile una maggiore informazione in tal senso.

Ci sono alimenti acidi che il cui uso frequente possono addirittura vanificare anche una perfetta igiene orale quotidiana, come ad esempio bevande zuccherate ma anche agrumi, pomodori, aceto,…, tanto per citarne alcuni.

Una maggiore consapevolezza di tutto ciò, compresa una sensibilizzazione alla prevenzione con visite dentistiche regolari, ha portato anche ad una maggiore possibilità di avere denti sani indipendentemente dall’assunzione di fluoro come integratore, il cui uso è andato via, via perdendo di importanza e utilità effettiva.

 

I pericoli del fluoro possono essere reali?

Un conto è dire che oggi come oggi, potrebbe anche essere “inutile” o “da valutare” con il proprio medico la fluoroprofilassi, un altro è sostenere che sia effettivamente pericolosa.

Secondo il Decreto Ministero della Salute Italiano, del 02/04/2008, dal 19 Marzo del 2009, tutti i dentifrici contenenti fluoruro in quantità superiori allo 0,1 % devono esibire sulla confezione, la seguente frase: “Bambini fino a 6 anni: possono utilizzare una piccola quantità’ di dentifricio sotto la supervisione di un adulto, per ridurre al minimo l’ingerimento”.

Dunque è bene utilizzare un dentifricio apposito in base all’età del bimbo e controllando l’uso:insegniamo quanto dentifricio mettere sullo spazzolino (dovrebbe essere una quantità grande come una lenticchia) e come sciacquarsi i denti adeguatamente! In caso di dubbio o di assunzione di fluoro integrativo potreste anche scegliere, almeno fino ai tre anni del bimbo di fargli spazzolare bene i denti ma solo con acqua.

 

Conclusioni su i pericoli del fluoro

Vista la consapevolezza dell’importanza dell’igiene orale e prodotti sempre più mirati (colluttori, dentifrici, chewing gum), spesso l’integrazione con il fluoro può essere considerata superflua ma non ci sono studi che dimostrino la sua tossicità a livelli controllati. Per questo l’eventuale integrazione deve comunque essere valutata e supervisionata da un medico per quanto riguarda dosi e opportunità, così come l’uso di più prodotti che ne contengono varie percentuali.

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Sandro Siervo

Dott. Sandro Siervo

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