A volte non ci facciamo neanche più caso, tanto ci siamo abituati: le nostre gengive sono infiammate. Una condizione diffusissima, facilmente prevenibile, inopportuna. Ecco come mantenere sane le gengive.
Il rischio è quello della parodontite
Fanno male, soprattutto quando ci si passa lo spazzolino. A volte sono gonfie, e sanguinano. L’infiammazione delle gengive non è da prendere sottogamba: il rischio è quello della parodontite, l’infezione che si espande agli altri tessuti di sostegno del dente, incluso il «legamento», la struttura che sta tra la sua radice e l’osso, conducendo alla perdita dell’attacco dei denti, e in fase terminale alla loro caduta. É la ragione principale per cui le persone perdono i denti, ed è una patologia subdola, perché i sintomi e il dolore sono facilmente ignorabili. Non solo: gli stessi batteri che ne sono responsabili sono legati a altre gravi malattie, dal diabete all’enfisema al rischio di attacco cardiaco. La buona notizia è che tutto ciò si può facilmente prevenire con un’intelligente e regolare pulizia della bocca. Quasi tre quinti della popolazione italiana soffre di una qualche forma di patologia infiammatoria che colpisce il tessuto di sostegno del dente, in forma più o meno grave. Responsabili della gengivite sono sempre loro: i batteri che producono la placca – ne sono stati contati più di 300. La loro presenza non è dovuta solo a igiene orale insufficiente: fumo (che rallenta il flusso sanguine nelle gengive), cattiva alimentazione, stress, cambiamenti ormonali e alcune malattie possono esserne la causa. In ogni caso, l’importante è debellarli mantenendo la bocca pulita e sana.
Bene negli angoli
Premesso che un buon professionista dell’igiene dentale va visto una-tantum, e subito nei casi d’infiammazione grave, per una regolare ed efficace pulizia non servono spazzolini iper-tecnologici e colluttori costosi. L’importante è sviluppare la pazienza di prendersi cura della propria bocca. Spazzolate ogni angolo della vostra cavità orale, due volte al giorno, con molta cura. E poi, a pranzo, filo, scovolino o, ancora meglio, bastoncini di legno – ci sono quelli in farmacia, fatevi spiegare come utilizzarli, e imparate dai senegalesi, sempre con un bastoncino di tamarindo e di nèp nèp (acacia nilotica) in bocca! Non lasciate passare più di 12 ore senza una pulizia accurata. L’acqua va usata con moderazione: i batteri vi sguazzano dentro; denti e gengive si lavano benissimo a secco, e quando riponete lo spazzolino, asciugatelo, e magari pulitelo con acqua ossigenata fino a quando l’infiammazione non si è calmata. E buttate via i cappucci di plastica da spazzolino: sono delle vere e proprie serre da batteri; avvolgete casomai in un pezzo di carta. Un dentifricio al fluoro andrà benissimo; potete usarlo solo per l’ultima spazzolata, e senza risciacquo.
Dopo i bastoncini, le piante
Ci sono piante che ci aiutano a mantenere gengive sane. Una validissima è l’aloe vera, la cui efficacia nel trattamento delle malattie parodontali è stata scientificamente dimostrata. Potete applicare un gel sulle gengive – per i gel va bene anche il tea tree (la melaleuca), da non applicare però in forma di olio essenziale puro. Una formula vincente può essere liquirizia-echinacea-ossicocco (il cranberry, mirtillo rosso americano), o altra preparazione fitoterapica con cui fare i risciacqui. Per un infuso calmante da risciacqui vanno bene malva o camomilla (concentrate). L’echinacea si può utilizzare anche in forma di tintura – ma quella di mirra (in vendita in erboristeria) è più specifica per la gengivite. Se volete rimanere sul semplice, non sottovalutate il sale marino: scioglietelo nell’acqua calda e sciacquatevi la bocca tre volte al giorno, è un buon antinfiammatorio e aiuta anche a lenire il dolore.
Fin dai primi giorni, col bonus del bicarbonato
Lavarsi i denti è una delle prime azioni di cura personale che imparano i bambini. In realtà bisogna insegnare loro l’importanza di mantenere in forma anche le gengive (e la lingua), spazzolandosele come i denti. Non solo: le gengive sono lì anche quando non sono ancora spuntati i primi dentini, bisogna dunque occuparsi delle arcate dentali fin dai primi giorni di vita. Le gengive del neonato si devono pulire quotidianamente (volendo dopo ogni poppata), ed è fondamentale continuare coi bimbi piccoli, soprattutto se si ha l’abitudine – non geniale dal punto di vista dell’igiene orale – di farli addormentare con sostanze zuccherine tipo il miele sul cuccio. Esistono appositi ditali di gomma, altrimenti si può passarvi con delicatezza una garza appena inumidita. Un prezioso alleato è il bicarbonato: vi si può intingere la garza – con una quantità moderata. Il bicarbonato serve tutta la vita: un’ottima abitudine da prendere da adulti è quella di sostituire il bicarbonato al dentifricio nella pulizia serale della bocca, una volta alla settimana.