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Siete mamme di un succhiatore seriale di ciuccio? Avete un nipote che continua a bere utilizzando il biberon? O che nonostante sia grande continua a succhiarsi il pollice? Questo vi preoccupa perché pensate che queste abitudini possano stortare i denti dei vostri cari piccoli “viziosi”?

La riposta è no! Il vero problema è che queste errate abitudini vanno ad influenzare la crescita delle ossa che formano la bocca cioè mascella e mandibola dei piccoli.

Vi faccio degli esempi clinici:

  1. un piccolo bimbo che continua a succhiare il pollice non fa altro che modellare il proprio palato, cioè il tetto della sua bocca che di conseguenza diventa stretto ed ogivale! La bocca ideale è come una scatola dove il coperchio rappresentato dall’arcata superiore, per chiuderla deve essere leggermente più grande del contenitore cioè dell’ arcata inferiore. Ciucciando il coperchio diventa stretto e profondo e non si articolerà più armoniosamente con il contenitore da un solo lato (destro o sinistro) o addirittura da entrambi: si parla quindi di riduzione del diametro trasverso del mascellare.

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Palato ogivale e profondo, riduzione del diametro trasverso mascellare lato sinistro (fig. 1-2)

2. la lingua nel caso di deglutizione atipica o la nutrizione tramite biberon, oltre il normale periodo di svezzamento, a lungo andare fanno si che i denti frontali superiori ed inferiori tra loro non riescano a toccarsi nonostante la bocca sia chiusa: si parla di open bite dentale anteriore.

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Open bite dentale anteriore (fig.3

3. i piccoli che amano succhiarsi il labbro inferiore presentano a bocca chiusa uno spazio notevole tra arcata superiore ed inferiore che si palesa soprattutto se si osserva il sorriso di profilo : si parla di overjet aumentato.

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Overjet aumentato (fig.4-5)

Ogni qualvolta siamo di fronte a questi piccoli “viziosi” bisogna intervenire verbalmente richiamandoli ad eliminare l’abitudine per evitare che le ossa della bocca si plasmino in maniera errata. La collaborazione e la motivazione del piccolo paziente è fondamentale nella risoluzione di tali problematiche.

Importante è l’intervento sinergico non solo dei genitori e del dentista e/o ortodontista ma di tutti coloro che sono a contatto quotidiano con i bambini come baby sitter, insegnanti, parenti. Nei piccoli pazienti se l’abitudine viziata prolungata viene interrotta la malocclusione può regredire fino a scomparire.

Se così non fosse è necessario intervenire richiedendo una visita con l’ortodontista per valutare l’utilizzo di dispositivi ortodontici fissi o mobili (griglie linguali, elastomeri preformati) in grado di aiutare il piccolo paziente a rimuovere l’abitudine.

 

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Sandro Siervo

Dott. Sandro Siervo

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