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La sensibilità dentinale può essere dovuta a diversi fattori, i quali si possono suddividere in categorie:

– Sensibilità causata dalla perdita del cemento dentale.
– Sensibilità provocata da un’infiammazione della polpa del dente (pulpite), che può nascere quando la carie infetta e colonizza con i propri batteri la polpa. La pulpite può essere causata non solo da carie, ma anche da trauma dentale, con frattura o lussazione dell’elemento, oppure da stimoli termici eccessivi o da traumatismi cronici.Il sintomo che si presenta più spesso è la sensibilità a cibi molto zuccherini, a stimoli termici (caldo o freddo) o alla masticazione. Ci troviamo di fronte a casi più gravi quando il dolore è continuo, acuto e mal localizzato. Nel caso si tratti di pulpite necrotica, invece, il dolore lo si sente alla masticazione e alla percussione, perché la polpa muore, per cui non si ha più sensibilità agli stimoli termici.

– Sensibilità provocata dalla perdita di smalto: quando sussistono erosioni o ad abrasioni. L’erosione dello smalto può essere provocata dall’esposizione agli acidi gastrici oppure da fonti alimentari particolarmente acide. L’abrasione invece può essere causata da uno spazzolamento troppo energico con setole dure o dall’utilizzo di dentifrici molto abrasivi.
– Sensibilità provocata dalla perdita di gengiva (recessione gengivale): in questo caso la superficie della radice è scoperta e i tubuli dentinali sono esposti. Le recessioni gengivali possono dipendere da naturali processi di invecchiamento, possono comparire dopo la chirurgia parodontale, possono essere conseguenti  ad un trattamento ortodontico oppure, più frequentemente, essere espressione di malattia parodontale.

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Sandro Siervo

Dott. Sandro Siervo

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