I “famosi” due minuti da dedicare alla cura e alla pulizia dei denti sono troppo pochi e rischiano di vanificare gli sforzi del dentista per conservare i denti in salute.
Pulizia, per evitare carie e tartaro
Ci sono poi situazioni ed esigenze personali che vanno valutate attentamente. Ad esempio, un adolescente con l’apparecchio ortodontico sa di dover procedere a una pulizia più accurata per eliminare i frammenti di cibo che si incastrano tra i denti e gli attacchi e lo stesso dicasi per le persone più avanti negli anni con protesi mobili e fisse.
Per qualcuno queste operazioni devono essere eseguite con maggiore scrupolo. Ci sono soggetti che hanno una maggiore suscettibilità individuale, forse di origine genetica e familiare, alla formazione di carie e tartaro e in questi casi è necessario che la pulizia sia più profonda ed eseguita senza fretta.
In ogni caso, anche una persona senza problemi evidenti dovrebbe sottoporsi a una visita odontoiatrica annuale, perché a volte si può incorrere in carie non immediatamente visibili, ma che lavorano all’interno del dente, delle quali ci accorgiamo troppo tardi, quando arriva il dolore.
E per i denti dei più piccoli?
Le stesse regole valgono anche per i figli. Sicuramente i bambini vedono la pulizia dei denti come un’operazione noiosa e ci sono anche meccanismi psicologici che li fanno diventare “allergici” a questa buona e sana abitudine. Per esempio, i più piccoli sanno che quando i genitori ordinano di lavarsi i denti significa che subito dopo bisognerà andare a letto: niente più cartoni o giochi. Per questo vedono spazzolino e dentifricio come nemici. Invece, basterebbe adottare un po’ di astuzia e aiutare i più piccoli a dedicarsi con più piacere all’igiene orale. Un esempio? Invitando il bimbo a lavare i denti con la promessa che non dovrà subito correre a letto, ma potrà restare in piedi ancora un po’ o concedersi qualche altro minuto di tv.